I MIEI LUOGHI DEL CUORE e LIBRI CHE AMO 💓 Ft. Monica Glitters and Soul

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Spese di Ferragosto

 Ciao gente, ho voglia di condividere con voi una piccola riflessione. Ferragosto volge al termine. Non mi sono mossa da casa, ho fatto giusto una ventina di metri per portare l'immondizia ai bidoncini della raccolta. In questa giornata così casalinga, trascorsa tra faccende quotidiane, lettura e riposo mi sono ritrovata ad acquistare un rossetto di cui non avevo assolutamente bisogno e che oltretutto con queste mascherine non ho nemmeno occasione di sfoggiare se non per voi durante i video. Pare che il rossetto sia un bene voluttuario che non conosce crisi, anzi, proprio nei momenti più difficili pare che non si rinunci mai a comprarne uno! Spesso quando acquistiamo make-up non acquistiamo un oggetto utile, acquistiamo un'idea, un'illusione, una magia. Spesso lo facciamo in modo inconsapevole, talvolta invece sappiamo benissimo che stiamo solo soddisfacendo un bisogno inesistente generato da qualche difficoltà o mancanza, bisogno che verrà appagato solo fugacemente ed in modo superficiale. Tuttavia se almeno ci accorgiamo di questo meccanismo compensatorio è già qualcosa. Non ho mai acquistato un rossetto Dior, ma da quando ho visto le pubblicità sapientemente evocative sul rosso vellutato 999 ho sentito un'attrazione pazzesca. Non credo però che l'attrazione derivi dalle pubblicità traboccanti di unicità e di lusso raffinato, in questo caso credo semplicemente di essere stata letteralmente risucchiata da questa tonalità di colore e dalla texture palpabile anche attraverso un'immagine (complimenti al fotografo!) Per fortuna a quest'età non ho bisogno che una pubblicità mi dica quanto valgo, so benissimo che sono unica al mondo anche senza rossetto, ne sono consapevole, e altrettanto consapevolmente oggi, dopo mesi in cui avevo evitato l'acquisto compulsivo di questo rosso, l'ho ficcato nel carrello del negozio online e pagato in un batter d'occhi. Inutile raccontarmi che questo è comunque diverso come tonalità e texture dagli altri rossetti che ho, mentre lo penso già so che si tratta di una scusa per sentirmi meno in balia del consumismo. No no, oggi proprio per qualche motivo ho deciso che lo volevo, punto e basta. La cosa buffa però è che per risparmiare 6 euro ho comprato il refill e non il rossetto completo. Ma dico io, se devi fare una sciocchezza falla bene no? Ora sono qui a chiedermi se quei 6 euro risparmiati valgono davvero la rinuncia a godere di un bene di lusso nella sua interezza. Ovviamente mi sono detta che a me interessava il contenuto e non il contenitore e che 6 euro solo per un bell'involucro potevo risparmiarli, e appena fatto l'acquisto mi sono pure sentita fiera di me (quanto è subdolo l'ego, si maschera da umile risparmiatore) ma adesso sono qui a chiedermi perché, già che ormai avevo deciso consapevolmente di buttare i soldi in una cosa inutile, non mi sia tolta la soddisfazione appieno e non mi sia comprata il rossetto intero. Sinceramente non so darmi una risposta, ma il fatto che stia qui a ragionarne con voi mi fa sospettare che dietro a questo fatto apparentemente stupido si celi qualche cosa di più profondo che ha a che fare con la percezione che abbiamo di noi stessi. Penso che spessissimo facciamo cose per le motivazioni più disparate, spesso senza esserne coscienti. Quindi ho scritto tutto questo panegirico non certo per arrivare a conclusioni o rivelazioni cosmiche ma solo per condividere con voi queste mie riflessioni un po' strambe. Buon Ferragosto a tutti anche se ormai è quasi finito!