Ciao gente, ho voglia di condividere con voi una piccola riflessione.
Ferragosto volge al termine. Non mi sono mossa da casa, ho fatto giusto
una ventina di metri per portare l'immondizia ai bidoncini della
raccolta. In questa giornata così casalinga, trascorsa tra faccende
quotidiane, lettura e riposo mi sono ritrovata ad acquistare un rossetto
di cui non avevo assolutamente bisogno e che oltretutto con queste
mascherine non ho nemmeno occasione di sfoggiare se non per voi durante i
video.
Pare che il rossetto sia un bene voluttuario che non conosce crisi,
anzi, proprio nei momenti più difficili pare che non si rinunci mai a
comprarne uno!
Spesso quando acquistiamo make-up non acquistiamo un oggetto utile,
acquistiamo un'idea, un'illusione, una magia. Spesso lo facciamo in modo
inconsapevole, talvolta invece sappiamo benissimo che stiamo solo
soddisfacendo un bisogno inesistente generato da qualche difficoltà o
mancanza, bisogno che verrà appagato solo fugacemente ed in modo
superficiale. Tuttavia se almeno ci accorgiamo di questo meccanismo
compensatorio è già qualcosa.
Non ho mai acquistato un rossetto Dior, ma da quando ho visto le
pubblicità sapientemente evocative sul rosso vellutato 999 ho sentito
un'attrazione pazzesca. Non credo però che l'attrazione derivi dalle
pubblicità traboccanti di unicità e di lusso raffinato, in questo caso
credo semplicemente di essere stata letteralmente risucchiata da questa
tonalità di colore e dalla texture palpabile anche attraverso
un'immagine (complimenti al fotografo!)
Per fortuna a quest'età non ho bisogno che una pubblicità mi dica quanto
valgo, so benissimo che sono unica al mondo anche senza rossetto, ne
sono consapevole, e altrettanto consapevolmente oggi, dopo mesi in cui
avevo evitato l'acquisto compulsivo di questo rosso, l'ho ficcato nel
carrello del negozio online e pagato in un batter d'occhi. Inutile
raccontarmi che questo è comunque diverso come tonalità e texture dagli
altri rossetti che ho, mentre lo penso già so che si tratta di una
scusa per sentirmi meno in balia del consumismo. No no, oggi proprio per
qualche motivo ho deciso che lo volevo, punto e basta.
La cosa buffa però è che per risparmiare 6 euro ho comprato il refill e
non il rossetto completo. Ma dico io, se devi fare una sciocchezza falla
bene no?
Ora sono qui a chiedermi se quei 6 euro risparmiati valgono davvero la
rinuncia a godere di un bene di lusso nella sua interezza. Ovviamente mi
sono detta che a me interessava il contenuto e non il contenitore e che
6 euro solo per un bell'involucro potevo risparmiarli, e appena fatto
l'acquisto mi sono pure sentita fiera di me (quanto è subdolo l'ego, si
maschera da umile risparmiatore) ma adesso sono qui a chiedermi perché,
già che ormai avevo deciso consapevolmente di buttare i soldi in una
cosa inutile, non mi sia tolta la soddisfazione appieno e non mi sia
comprata il rossetto intero.
Sinceramente non so darmi una risposta, ma il fatto che stia qui a
ragionarne con voi mi fa sospettare che dietro a questo fatto
apparentemente stupido si celi qualche cosa di più profondo che ha a che
fare con la percezione che abbiamo di noi stessi.
Penso che spessissimo facciamo cose per le motivazioni più disparate,
spesso senza esserne coscienti.
Quindi ho scritto tutto questo panegirico non certo per arrivare a
conclusioni o rivelazioni cosmiche ma solo per condividere con voi
queste mie riflessioni un po' strambe.
Buon Ferragosto a tutti anche se ormai è quasi finito!